IL PRINCIPIO DI REALTA’ COME ANCORAGGIO DI EQUILIBRIO PSICOFISICO
In questo breve video della dott.ssa Sophie Ott ritrovo concetti a me cari e che a mia volta spiego e raccomando alle persone che si rivolgono a me
Qui di seguito ne parlo un poco. Ti avviso che la lettura dell’articolo dura circa 4 minuti e 50 secondi
DRENAGGIO ENERGETICO COME PERDITA DI ENERGIA VITALE
Si tratta in sostanza di portare attenzione a quello che chiamo “drenaggio energetico” ovvero di “accorgersi” quando un comportamento oppositivo prende vita dentro di noi. Quando ciò accade la persona tende a negare i dati di realtà creando invece – ma sopratutto nutrendo invece – un mentale staccato dalla realtà presente e che trova origine nel passato dell’esperienza soggettiva. Certo possiamo comprendere: si tratta di una struttura di difesa.
ACCEDERE A TUTTE LE NOSTRE RISORSE
A questo punto serve ricordare che la vita ci porta esperienze di ogni tipo. Le esperienze pesanti diventano sopportabili e anche comprensibili se solo attingiamo alle nostre risorse sconosciute. Per accedere alle nostre risorse più sconosciute (e che sono tali solo perchè dimenticate, inerti e poco o per nulla utilizzate, ma sono nostre!) una delle primissime cose da fare è di riportarci alla semplicità dell’ascolto di noi stessi, del nostro corpo, del nostro dolore nel corpo così come e dove lo sentiamo, della realtà di fatto. Una realtà integrale, accolta come adulti che stanno in quello che c’è, evitando di “tagliare” le emozioni, come avremmo fatto da bambini.
METTERE L’ADULTO AL TIMONE
Quindi la procedura consigliata è quella di lasciare che la nostra risorsa di energia vitale sostenga l’osservazione cosciente fatta attraverso la parte adulta (che risiede nel presente) e che sostituisce l’automatismo attraverso il quale la nostra risposta viene invece delegata alla parte bambina di noi e che per sua natura è emozionalmente irrisolta (nata nel passato come risposta e difesa a ferite che non potevamo ancora elaborare adeguatamente da un punto di vista cognitivo.). Come adulti non possiamo continuare a vivere le esperienza della vita attraverso questo velo che chiamo difesa di sopravvivenza: è come lasciare in mano il timone di un veliero ad un bambino invece di assumere noi il comando al timone!
RISPOSTA DI SOPRAVVIVENZA:. UN AUTOMATISMO APPRESO NELL’INFANZIA
La cosa che osservo spesso è che anche in situazioni obiettivamente non drammatiche – l’adulto non prende le redini emozionali e le lascia in mano agli automatismi generati nel passato, quando la risposta poteva essere solo di “sopravvivenza.
SVILUPPARE L’ADULTO
Questa è una chiave sulla quale fermarsi a lavorare su di sè sviluppando il nostro osservatore adulto. Non serve “fare” basta anche solo osservare coscientemente, riconoscere e “accorgersi”. Solo in questo modo smetteremo di drenare energie su chiusure nate nel passato e riserveremo alla nostra parte adulta tanta energia vitale, tanto “Poterenaturale” come lo chiamo io.
VIVERE LE EMOZIONI OLTRE LA PAURA DEL BAMBINO INTERIORE
Con le sue parole la dott.ssa Sophie Ott ci parla di consapevolezza ed accettazione, due termini che possono portare a diverse interpretazioni. Dal punto di vista che adotto professionalmente ccettazione vuol dire attraversare le emozioni che si presentano e lasciare che facciano il loro periplo risolvendosi, invece di bloccarle mantenendole ad uno stadio non risolto. La Integrative Body Psychotherapy sintetizza in una utile generalizzazione tre tipi principali di carattere (strutturato entro i primi sei anni di vita, per difesa) e ogni carattere ha specifiche difficoltà ad abbracciare e vivere alcune emozioni e stati interiori:
-il carattere ABBANDONATO, fatica a vivere la propria forza;
– il carattere INVASO non vive l’affetto e tutti i sentimenti di tenerezza;
– il carattere COME SE non accetta se’stesso per quello che è e tende a creare emozioni fittizie reprimendo cioì che in realtà è il suo vissuto emozionale.
Per andare oltre è necessario riconoscere come siamo davvero.
QUESTI TEMI NEI MIEI SEMINARI E NEI MIEI INCONTRI INDIVIDUALI
Di questi aspetti di bioconsapevolezza parlo anch’io nei miei seminari e laboratori. Simili basi concettuali ed esperienziali le propongo anche nel laboratorio “Dinamiche nelle Relazioni Affettive” e anche nel percorso “Donna Felice: conoscenza e coscienza prima, durante e dopo la Menopausa”. Accettare il proprio corpo, stare in una relazione in modo costruttivo e creativo, vivere pienamente chi siamo, significa accettare la parte meno piacevole di noi stessi, riconoscerla e integrarla coscientemente. Non serve negarla. Non serve distruggerla. Il senso di “andare oltre” risiede nella integrazione di questa parte bambina dentro un adulto che la accetta e assume il timone della propria vita.